Non vi è nulla di più fugace che il cibo ... ma nella memoria il suo ricordo rimarrà immortale ...


giovedì 31 marzo 2011

DHAL DI LENTICCHIE ROSSE IN ZUPPA AL PROFUMO DI LIMONE


Quando i profumi dell'India si uniscono a quelli del Mediterraneo ci troviamo davanti ad una coccola senza fine per il nostro olfatto e il nostro palato......Ho sposato una tipica zuppa dal leggero sentore Indiano al profumo per eccellenza del Sud: il limone; cosa ne è venuto fuori? beh...assaggiatela e me lo direte voi :)

180 gr. di lenticchie rosse decorticate
1,5 cipolle
1,5 C olio di sesamo
1 limone buccia intera a pezzi senza la parte bianca
380 ml. circa di acqua
1 c di semi di cumino
Sale q.b.
Succo di limone q.b.
2 cm. di kombu
Prezzemolo o erba cipollina tritata
1) Tritare la cipolla finemente e versarla con l'olio in una casseruola alta.
2) Aggiungere il cumino, un pizzico di sale e lasciare rosolare fino a che la cipolla diventi traslucida.
3) Unire le lenticchie risciacquate, l’acqua, la kombu e la buccia del limone.
4) Lasciare sobbollire fino a cottura raggiunta, aggiungendo eventualmente altra acqua, poi unire il succo di limone regolando di sale a piacere.
5) Servire calda decorando con prezzemolo o cipollina tritata e zest di limone.

mercoledì 30 marzo 2011

STRAPAZZATO E...GUSTATO



Il tofu è la proteina vegetale più conosciuta, anche perchè consigliato in caso di intolleranze ai latticini quale sostituto degli stessi e servito frequentemente nei ristoranti orientali.
E' un derivato della soia gialla da cui si ricava il "latte di soia" che viene poi cagliato col nigari (cloruro di magnesio)che in giapponese significa "amaro", scolato e pressato esattamente come si fa con il formaggio in generale; proprio per questo è definito, erroneamente, formaggio di soia .
Altamente proteico, povero di grassi e di calorie, privo di colesterolo ma ricco di calcio (il 20% in più del latte vaccino), potassio, ferro e fosforo e isoflavoni utili alle donne in menopausa perchè simili agli estrogeni. Ha un sapore apparentemente neutro ma, col passare del tempo, si impara a percepire il gusto differente da un tipo all'altro. Essendo un alimento molto concentrato non serve consumarne grandi quantità e in modo quotidiano.
E' preferibile non utilizzarlo senza cottura, perchè la sua natura energetica ha le caratteristiche degli alimenti "crudi" e, quindi, in alcuni soggetti può provocare gonfiori di pancia; anche solo scottandolo 5 minuti in acqua bollente leggermente salata lo renderete più digeribile.
E adesso la ricettina...oggi ve lo propongo in veste simpatica e gustosa:

TOFU STRAPAZZATO CON VERDURE, ZAFFERANO E ZENZERO

300 gr. di tofu nature
1 porro
1 cipolla
1 pezzetto di zenzero fresco
1 carota
paprica dolce
Timo secco
3 C di olio evo
1 bustina di zafferano
sale e pepe
  1. Mondare, lavare il porro ed affettarlo sottilmente, la carota grattugiandola a julienne, la cipolla affettandola a mezzaluna; in una padella scaldare l’olio, poi versare prima la cipolla, poi il porro ed infine la carota, unendo ogni volta un pizzico di sale; lasciare rosolare per qualche minuto.
  2. Sbriciolare con le mani il tofu e aggiungerlo alle verdure; mescolare bene e condire a piacere con paprica dolce (o piccante), timo secco e zafferano, regolare di sale e pepe e lasciare cuocere coperto per 10 minuti circa.
  3. Condire all’ultimo momento con succo di zenzero a piacere. Servire caldo spolverando con un trito di prezzemolo.

GITA IN FIERA




Nel mese di marzo a Milano, si svolge annualmente la fiera "fa' la cosa giusta", un evento molto carino ed interessante che propone stand di vari tipologie ma tutti inerenti alla scelta di una vita migliore e, soprattutto, consapevole. Ogni volta trovo qualche cosa di particolare e, dopo la carta ottenuta con il riciclo della cacca degli elefanti dello scorso anno, due prodotti mi hanno incuriosito:
  1. La lettiera per gatti a base di orzo. Si tratta di un prodotto completamente vegetale e biodegradabile (quindi smaltibile anche attraverso il wc), atossico, soffice e piacevole al contatto, non riga i pavimenti, non emana odori perchè impedisce la formazione dell'ammoniaca e lo sviluppo dei batteri e non si appiccica alle zampette dei gatti perchè contiene amidi, alcune persone mi hanno riferito che il loro gatto se la mangia pure: insomma davvero soprendente. Un sacco dura un mese! Unico problema: non sistematela in contenitori senza etichetta....potrebbe essere confusa con i fiocchi di crusca :DDDD
  2. Una serie di "formaggi vegan" veramente sfiziosi ! Finora i "finti formaggi vegan" mi avevano deluso invece questi prodotti Svizzeri, distribuiti da Vegusto di Arona (www.vegusto.it) hanno creato dei sapori davvero interessanti; la fonduta è deliziosa e anche il tipo olandese che Karin, una delle due socie davvero gentilissima e carina, ha proposto creando una salsa assieme a maionese sempre vegana, beh...diciamo che era davvero "notevole"; ottimi, quindi, per le occasioni in cui vogliamo stupire i nostri ospiti più prevenuti :)) e quando vogliamo concederci qualche peccatuccio, poiché, anche se a base completamente vegetale, sono di sicuro sostanziosi :))
PS: nella prima foto c'è il mio mostrillo a cui piace davvero molto questo evento annuale !

sabato 26 marzo 2011

QUALCOSA IN COMUNE COI CAVALLI ?


Conoscendo questa alimentazione si fanno delle scoperte proprio interessanti: ad esempio che il miglio non lo mangiano solo gli uccellini e che le carrube non le mangiano solo i cavalli :))...sono frutti che si coltivano in Sicilia e i cui derivati sono utilizzati frequentemente nell'industria dolciaria. Sono privi di glutine, quindi da utilizzarsi tranquillamente in casi di intolleranze allo stesso. Così oggi propongo dei biscottini rustici e golosi con una ricettina leggermente ritoccata, presa da un libro di Pasquale Boscarello:

BISCOTTI DI AVENA, CARRUBA E UVETTA


250 gr. di fiocchi di avena piccoli

250 gr. di farina di riso
400 gr. di malto di riso
100 gr. di nocciole tostate e tritate

100 gr. di olio di mais/girasole

60 gr. di farina di carrube
setacciata
1 bustina di cremortartaro

1 c di vaniglia in polvere o qualche goccia di essenza naturale

2 c di buccia di arancia grattugiata

1/4 di T di succo di arancia

200 ml. di latte di cereali o di soia

1 pizz. di sale

qualche nocciola intera per decorare (facoltativo)
  1. Riscaldare il forno a 180° con funzione ventilata (se c'è)
  2. Versare in una ciotola gli ingredienti asciutti, la frutta secca, la buccia di arancia.
  3. In un'altra ciotolina miscelare quelli liquidi, poi versarli nelle farine e mescolare con un cucchiaio di legno prima e con le mani dopo, fino ad ottenere un composto morbido ma non elastico (leggermente appiccicoso).
  4. Foderare una teglia con della carta da forno e distribuire a cucchiaiate il composto. decorare ponendo una nocciola sopra ogni mucchietto.
  5. Cuocere per 15-20 minuti circa (dipende dal vostro forno), controllando il fondo di un biscotto che dovrà risultare più scuro e asciutto.
  6. Lasciare raffreddare prima di servire...ottimi con una bella tazza di chai tea (che presto posterò) per un vostro momento di relax....

giovedì 24 marzo 2011

ADDIO LIZ TAYLOR - INDIMENTICABILE DIVA DAGLI OCCHI VIOLA

UN MONDO SENZA PIU' MITI ?



"Il successo è un eccellente deodorante. Porta via tutti i cattivi odori precedenti"
... è uno degli aforismi famosi di Liz Taylor....uno degli ultimi o l'ultimo mito di Hollywood?
Mi soffermo a pensare: con bambini che credono con difficoltà alle favole e a Babbo Natale, con adolescenti senza più veri e propri miti che ti fanno sognare mondi "irraggiungibili", con adulti che non hanno più fantasia e vivono una quotidianità frenetica, stressante e povera di esperienze vere ed emozionanti......cosa resterà al mondo da raccontare?
Medito, bevo un ottimo chai tea e, intanto, saluto questa splendida e tanto chiaccherata donna che ha saputo vivere intensamente la vita e le sue bellezze: ciao Liz...buon viaggio !!

SURIBACHI & SURIKOJI




 

Nella precedente ricetta ho nominato un accessorio chiamato suribachi. Si tratta di un mortaio giapponese corredato dal surikoji che ne è il relativo pestello. E' fatto in ceramica smaltata all'esterno e, la particolarità rispetto a quelli tradizionalmente usati in Occidente, è che il suo interno è zigrinato; questa caratteristica, assieme alla sua forma, lo rende una caccavella davvero utile: gli ingredienti si macinano con più facilità.
Nasce nell'antichità del Giappone come accessorio per preparare prodotti farmaceutici e, via via, viene impiegato per la macinazione della farina prima e per un uso in cucina ampliato poi. Il surikoji, in origine, era intagliato nel legno del pepe di sichuan, così da rilasciarne l'aroma durante l'uso.

Si appoggia sul piano da lavoro, sopra un canovaccio piegato per attutire la pressione, e si schiaccia ruotando contemporaneamente la preparazione. Normalmente si usa per ottenere il gomasio (un condimento a base di semi di sesamo e sale tostati) ma è utilissimo anche per schiacciare e amalgamare cibi cotti.

Le donne giapponesi lo sistemano sopra le gambe e vicino al tan tien (4 dita circa sotto l'ombelico) che è riconosciuto nella medicina cinese come il punto centrale di conservazione e distribuzione dell'energia vitale. In questa posizione il movimento e la preparazione si "caricano" anche della nostra energia...dando un "gusto" davvero personale al risultato finale:))

mercoledì 23 marzo 2011

PORTAMI IL GIRASOLE CH'IO LO TRAPIANTI

Portami il girasole ch'io lo trapianti

Portami il girasole ch'io lo trapianti
nel mio terreno bruciato dal salino,
e mostri tutto il giorno agli azzurri specchianti
del cielo l'ansietà del suo volto giallino.
Tendono alla chiarità le cose oscure,
si esauriscono i corpi in un fluire
di tinte: queste in musiche. Svanire
è dunque la ventura delle venture.
Portami tu la pianta che conduce
dove sorgono bionde trasparenze
e vapora la vita quale essenza;
portami il girasole impazzito di luce.
(Eugenio Montale, Ossi di seppia, 1925)

Dopo stupende giornate nelle quali la primavera l'ha fatta da padrona, oggi un leggero velo offusca i paesaggi di campagna che vedo dal mio terrazzo...e allora mi sono venuti in mente i girasoli con i loro bellssimi colori e il calore che trasmettono con la loro semplicità e con il loro bel giallo intenso !
Così, pensando a questi incredibili fiori mi è venuta in mente una ricettina veloce veloce, gustosa e ricca di energia e salute a base proprio di semi di girasole; sono ricchi di proteine, vitamine con poteri antiossidanti non solo utili per contenere l'invecchiamento ma anche a rallentare alcune malattie degenerative, sali minerali e fibre....che ne dite di due SPAGHETTI INTEGRALI CON SALSA AI SEMI DI GIRASOLE ? Ahh...ricordatevi che non tutti sono utilizzabili per l'alimentazione umana...quelli adatti, si acquistano nei soliti negozi che si occupano di alimentazione naturale :))

320 gr. di spaghetti integrali
2 manciate di semi di girasole
shoyu o tamari a piacere (senza esagerare)
un pizz. di pepe
1 C di prezzemolo tritato
acqua

  1. Portare a bollore una casseruola di acqua, salare e cuocere al dente gli spaghetti.
  2. nel frattempo versare i semi di girasole in una padella e, su fuoco medio, tostarli mescolando delicatamente. Saranno pronti quando, sollevandone e lasciandone ricadere un cucchiaio ( di acciaio e asciutto) nessun seme rimarrà attaccato allo stesso.
  3. Versarli in un mortaio (meglio il suribachi), aggiungere 2-3 cucchiai di shoyu o tamari e poca acqua; Con il pestello schiacciare i semi finché si otterrà una crema fluida adatta per condire la nostra pasta.
  4. Servire spolverando con un pizzico di pepe e un po' di prezzemolo tritato

WEEK END AL RISTO







Questo week end "alloggerò" presso le cucine della Sanagola di Milano per organizzare il Buffetnico del sabato e il Brunch domenicale........e voilà i menù semplici e sfiziosi !

sabato 19 marzo 2011

AD HONOREM DEI PAPA'


La festa del papà è una festa internazionale, ma la data coincide con il 19 marzo solo per alcuni paesi di tradizione cattolica, poichè in questa data si ricorda S. Giuseppe, padre putativo di Gesù.
Nel centro- sud si festeggia con la preparazione di gustose zeppole o zepolelle se in versione piccola, dolci a base di pasta bignè farciti con crema pasticcera e marmellata di amarene e possono essere fritte o cotte al forno.....sono dolci che risalgono ai tempi dei romani che li consumavano durante il periodo del Liberalia che si festeggiava il 17 marzo e che venivano offerte per ingraziarsi le divinità del grano; ancora oggi nel meridione si accendono grandi falò duranti i riti di purificazione agraria......è la preparazione ad accogliere la primavera che ormai è alle porte....

....ma poichè con le fritture abbiamo già gozzovigliato sufficientemente, ad honorem del babbo di casa, oggi ho sfornato questi sfiziosi

MUFFINS CON LE GOCCE DI CIOCCOLATO
.....visto che papà Davide è un cioccolataro di prima !!!!
E assieme al dolce gustare .... dedico a tutti i papà del mondo queste belle parole che ho trovato viaggiando......

200 gr. di farina 0
100 gr. di farina integrale di farro
50 gr. di amido di mais o di frumento
1 bustina di cremortartaro
180 gr. di malto di riso
300 ml. di latte di cereali o di soia
1 c di vaniglia in polvere
6 c di olio di girasole
1 C di aceto di mele
1 pizz. di sale
1/2 c di bicarbonato
una manciata di uvetta
1 C di buccia di limone grattugiata
2 manciate di gocce di cioccolato fondente

  1. Preriscaldare il forno a 180°. Ammollare l'uvetta in acqua oppure in poco liquore tipo marsala o rum.
  2. Versare le farine, l'amido, il lievito, il sale, il bicarbonato, la vaniglia e la buccia di limone in una ciotola.
  3. A parte miscelare il latte, l'olio, il malto, l'aceto di mele, poi versarlo nella ciotola della farina e mescolare fino ad amalgamare il composto.
  4. Aggiungere le uvette scolate e le gocce di cioccolato, tenendone da parte qualcuna per decorare la superficie.
  5. Suddividere il composto in pirottini di carta per muffins, oppure in uno stampo per muffins o in altro d. 22, ma in entrambi i casi prima unti e poi leggermente infarinati.Cospargerne la superficie con il cioccolato rimanente.
  6. infornare e cuocere per 25-30 minuti. lasciare raffreddare prima di servire.


"A quelli che ci svegliano al mattino e a quelli che ci incoraggiano nei nostri cammini.
A quelli che vediamo poco e a quelli che vorrebbero esserci di più.
A quelli che un giorno si pentiranno di averci perso e a quelli che si aggrappano ad ogni nostro movimento.
A quelli che si commuovono e a quelli che ci regalano continue risate.
A quelli che ci insegnano a vivere e a quelli che ci lasciano sbagliare.
A quelli che ci regalano i loro ricordi e a quelli che ci raccontano sempre le solite cose (che a noi piacciono tanto).
A quelli che non ci sono mai stati e a quelli che ci hanno guardati nascere.
A quelli che vengono a prenderci il week-end e a quelli che non possono addormentarsi la sera.
A quelli che inventano storie per noi e a quelli che sanno non essere eroi.
A quelli che torneranno e a quelli che ci sono sempre stati.
Auguri a tutti i papà, anche a quelli di cui custodiamo il profumo in un ricordo che si rinnova ogni istante"

ANONIMO

venerdì 18 marzo 2011

RICICLARE CON GUSTO


In ogni cucina che si rispetti non può mancare l'arte del riciclo (non sia mai che si butti nel pattume :)) ....e allora, ecco qui una ricettina semplice ma davvero gustosa...vedrete i vostri bimbi come gradiranno queste
CROCCHETTE DI RISO INTEGRALE

1 T di riso cotto integrale del giorno prima
Sale q.b.
3 C di olio di sesamo

  1. Versare l’olio in una padella antiaderente e farlo scaldare su fiamma media. Con le mani inumidite con dell’acqua formare delle crocchette col riso, comprimendole leggermente perché si compattino.
  2. Appoggiarle delicatamente nella padella, condire con un pizzico di sale e cuocere a fuoco medio fino a formare una bella crosticina dorata. Ripetere l’operazione girandole sull’altro lato.
  3. Servire calde o a temperatura ambiente in accompagnamento a verdure saltate, oppure accompagnate da una salsa a piacere.
la salsa che ho usato per accompagnare quelle della foto è una semplicissima

SALSINA DI YOGURT DI SOIA ALLE ERBE

Versare in una ciotola 150 gr. di yogurt di soia ed emulsionarlo aggiungendo sale, pepe, erbe fresche aromatiche a piacere e tritate. Volendo, condire con un paio di cucchiai di olio extravergine d'oliva.

UN PRODOTTO PER CAMPIONI


Settimana scorsa ho letto su un quotidiano che Nagatomo, il 55 dell'Inter, mangia una prugna umeboshi prima di entrare in campo : e adesso molti commentano circa queste prugne miracolose ma...in questa cucina le conoscevamo da tempo :)))
Cominciamo col dire che le umeboshi, a livello botanico, sono più albicocche che prugne; la miglior qualità cresce in Giappone, vengono raccolte quando ancora sono acerbe in modo tale da utilizzarle nel momento in cui sono più ricche di acido citrico...e qui sta il segreto del nostro calciatore nipponico: l'acido citrico aiuta il nostro organismo a metabolizzare meglio l'acido lattico che si forma dopo un intenso sforzo dei muscoli o l'acidità prodotta dal consumo eccessivo di prodotti acidificanti del sangue quali zucchero, prodotti animali etc. e facilita l'assimilazione da parte dell'intestino di alcuni sali minerali alcalinizzanti come magnesio, ferro, calcio nonché il sale stesso usato per la pressature delle umeboshi e quindi dona più energia e riduce la stanchezza.
Troviamo tre tipi di prodotti a base di umeboshi: le "prugne" intere, la crema e l'acidulato.
Si consumano a pezzetti (provatele se non avete digerito bene e/o avete mal di testa)al posto del sale in cottura o come base per rimedi macrobiotici, la crema in piccole quantità per preparare salse e condimenti e l'acidulato per condire le verdure, le salse e così via; si trovano anche sotto forma di pastigliette rotonde da tenere sempre in borsetta per le emergenze.....il suo sapore è estremamente salato ma gradevole al palato (dopo che ci si abitua :D) e l'utilizzo nella cucina, soprattutto con l'acidulato di ume, aiuta a dare "carattere" ad una pietanza buona ma dal gusto un po' "anonimo": usatene qualche goccia all'ultimo momento, lasciate riposare e scoprirete anche la curiosa capacità che ha di esaltare i sapori!!!!

lunedì 14 marzo 2011

ALL'ULTIMO MINUTO




Capita che, all'ultimo minuto, mi accorga di essere senza pane e non sia mai detto ...a casa mia "no pane ? no cena :((( "....se manca è come se non ci fosse nulla in tavola...così venerdì sera quando me ne sono accorta ho recuperato la ricetta del pane di emergenza e, velocissimamente ho riempito il fatidico cestino con un po' di India spadellando una dozzina di CHAPATI profumati e fragranti: prima di cena eravamo già scesi a 9 .....:)



2 T di farina integrale (io uso la atta indiana, un tipo di farina molto fine e povera di glutine)

3/4 T circa di acqua


  • Versare la farina in una ciotola ed aggiungere l'acqua poco alla volta, mescolando fino ad ottenere una pasta morbida. Versare sulla spianatoia infarinata ed impastare finché diventerà elastica.
  • Ricavare 12 palline dall'impasto e schiacciarle leggermente col palmo della mano.
  • nel frattempo scaldare su fuoco medio una piastra di ferro (tipo quella per le piadine oppure quella tipica indiana) o una comunissima padella.
  • Con un matterello stendere ogni pallina sul piano da lavoro ben infarinato, fino ad avere una sfoglia alta 2-3 mm. , con un diametro di circa 12 cm. ed il più rotonda possibile (vedere farlo dalle donne indiane è uno spettacolo !!!!)
  • Sistemarle mano a mano sulla piastra ben calda per circa 20 secondi; quando comincia a fare delle bolle, schiacciarne i bordi con il manico di un cucchaio di legno: si gonfierà ulteriormente. Girare e cuocere altri 20 secondi circa.
  • Quando sarà cotto, afferrarlo con una pinza e passarlo velocemente sulla fiamma di un altro fornello: si gonfierà ancora un poco (praticamente si crea una parte vuota tra due sfoglie)
  • Sistemarlo in un cestino e proseguire con le altre palline allo stesso modo.
  • Volendo, a caldo, si spennella con del ghee (burro chiarificato alla maniera indiana)

अच्छा भूख (acchā bhūkha)

ovvero Buon appetito anche se come augurio non è previsto dal galateooooo :D

venerdì 11 marzo 2011

QUANDO UNO TIRA L'ALTRO...














Stavolta friggiamo un antipastino sciuè sciuè, sfizioso ed interessante, sempre per onorare le goderecce tradizioni del carnevale :D

BOMBOLONI CON ASPARAGI DI MARE.

Spendo due paroline per presentare questa "verdura di mare" un po' particolare;
non si tratta di un'alga ma di un vegetale "salmastro"; il suo nome è Salicornia ma viene definito appunto anche asparago di mare per la sua forma che, in miniatura, lo ricorda un po'.

Cresce sui litorali del Mediterraneo ed è molto diffusa nella zona del Gargano, e' ricca di sali minerali quali iodio e bromo e di vitamina C.

La si può acquistare presso i banchi del pesce (io la trovo alla Coop).

due manciate di asparagi di mare freschi

500 gr. di pasta lievitata già preparata in precedenza
una presa di origano, timo o maggiorana essicati
un pizzico di pepe o peperoncino

olio per friggere a piacere (girasole, arachide, extravergine d'oliva)
  1. Mondare la salicornia eliminando la parte inferiore più scura e dura e lavarla abbondantemente sotto acqua corrente. Asciugarla con un panno di cotone.
  2. Versare in una ciotola la pasta già lievitata, le erbe aromatiche scelte, un pizzico di pepe o peperoncino ed aggiungere impastando delicatamente anche la verdurina di mare suddivisa a tocchetti.
  3. lasciare lievitare ancora per 30 minuti.
  4. nel frattempo scaldare l'olio in un tegame profondo (meglio se un wok di ghisa): la temepratura ideale sarà raggiunta quando, inserendo al centro della pentola uno spiedino di bambù o il manico di un cucchiaio di legno, si formeranno tutto attorno ad esso delle bollicine che saliranno in superificie.
  5. Staccare dall'impasto pezzetti grandi come una noce e versarli nell'olio bollente, lasciandoli dorare in modo uniforme a fuoco medio.
  6. Scolare ed asciugare su carta assorbente. Servire con una bella insalata mista fresca e verdurine pressate.

giovedì 10 marzo 2011

PRESSAMI TUTTO... :)


Ecco qui un'altra delle mie caccavelle quasi "indispensabili" in una cucina "naturale"....è il pressaverdure che viene utilizzato per preparare le verdure pressate postate qualche giorno fa.....in mancanza ci si può arrangiare con due piatti uno sopra l'altro e un peso che schiacci ma, se prenderete la bella abitudine di consumare queste deliziose e importanti verdurine, meglio attrezzarsi più comodamente :)). in estate è utile anche per "far fare acqua" alle melanzane !
Lo si acquista presso negozi e centri che vendono prodotti di alimentazione naturale...costa un pochetto (40-45 euro) ma vi dura una vita con qualche accorgimento (oltre a quello di non scaraventarlo a terra se siete arrabbiati :D)..lavare semplicemente con acqua calda, asciugare e riporre nello scaffale.... no lavastoviglie !!!

mercoledì 9 marzo 2011

ROMEO...


Oggi, davanti al mio bel semolino del mattino, pensavo al mio amico Ezio Massimo..compagno di viaggio nel mondo delle magiche cucine.....anche lui è diventato papà pochi mesi fa di un bellissimo maschietto "Romeo" dopo due deliziose bimbe...finalmente l'equilibrio tra maschile e femminile?
Non avendo, ai tempi, ancora questo piccolo blog, dedico adesso al piccolo Romeo questo famoso e struggente stralcio di Shakespeare:
"....Ride delle cicatrici chi non è mai stato ferito.
(In alto appare Giulietta.)
Ma, piano, quale luce erompe da quella finestra?
E' l'oriente, e Giulietta è il sole! Oh, sorgi bel sole,
e uccidi la luna invidiosa che è già malata e pallida di rabbia,
perché tu, sua ancella, di lei sei tanto più bella.
Non servirla più, quell'invidiosa: la sua vestale
porta il malsano costume verde indossato solo dai buffoni.
Gettalo via! Oh, se sapesse che è la mia donna,
il mio amore! Oh se lo sapesse!
Ella parla, pur senza dire parola. Com'è mai possibile?
Sono i suoi occhi a parlare, e io risponderò loro.
Sono troppo ardito. Non è a me che parla.
Due tra le stelle più luminose del cielo, dovendo assentarsi,
supplicano i suoi occhi di voler brillare
al loro posto sin che abbiano fatto ritorno.
E se i suoi occhi fossero in quelle sfere,
e le stelle sul suo volto? Le sue guance luminose
farebbero allora vergognare quelle stelle,
come il giorno fa impallidire la luce di una torcia.
E i suoi occhi, in cielo, scorrerebbero nella regione dell'aria
con un tale splendore che gli uccelli,
credendo finita la notte, riprenderebbero a cantare.
Guarda come appoggia la guancia alla sua mano:
potessi essere io il guanto di quella mano,
e poter così toccare quella guancia!....."

per te piccolo Romeo amor sì tale ed incondizionato ma felicità estrema con esso......per tutta la tua splendente e fulgida vita.....e per babbo e mamy il profumo intenso delle spezie più preziose...perchè simile saranno i doni che avrete dal vostro piccolo ometto......baciotto :)

SEMEL IN ANNO LICET INSANIRE

Ovvero "una volta all'anno è consentito esagerare"....

LA STORIA DEL CARNEVALE

( Gabriele D'Annunzio)


Carnevale vecchio e pazzo

si è venduto il materasso

per comprare pane e vino
tarallucci e cotechino
E mangiando a crepapelle

la montagna di frittelle
gli è cresciuto un gran pancione

che somiglia ad un pallone.

Beve beve e all'improvviso

gli diventa rosso il viso
poi gli scoppia anche la pancia

mentre mangia mangia ...

Così muore il Carnevale

e gli fanno il funerale:

dalla polvere era nato

e di polvere è tornato.


Ed eccolo...è arrivato anche quest'anno il Carnevale per noi, a Milano, definito Carnevalone ambrosiano che festeggiamo la settimana successiva a quelli più diffusi in Italia.
La parola sembra derivi da "carnem levare" ovvero levare la carne; l'ultimo giorno di Carnevale, prima dell'inizio della Quaresima (che era il martedì grasso), si usava festeggiare con un banchetto luculliano poichè sarebbe seguito il periodo di astinenza dal consumo di carne e di digiuno che caratterizzava la Quaresima; ma potrebbe anche derivare da "Carnalia" che era un'antica festa pagana romana in onore di Saturno....scegliamo quella che ci piace di più :)) Comunque si tratta di un periodo di eccessi alimentari ricchi di fritture e cibi sostanziosi dovuto, probabilmente, alla necessità di finire le scorte invernali di prodotti riscaldanti e ipercalorici e l'esigenza di augurarsi un anno di raccolti abbondanti.
Fin dai tempi più antichi si festeggiava per le strade e tutti insieme, da qui la creazione soprattutto di dolci semplici, veloci ma gustosi quali i quelli fritti tipici di questo periodo.....

Il periodo della cosiddetta "Quaresima" è ottimo proprio per prepararci alla stagione energeticamente più leggera e, per restare in armonia con il suo ritmo, alleggerirci degli eccessi invernali..... ma ora siamo ancora nella settimana carnevalesca e ho deciso di condividere con voi una bella ricettina in versione "naturale" .....

NASTRINI CON NOCI, CANNELLA E SCIROPPO DI MALTO PROFUMATO

per l'impasto

300 gr di farina “0”

100 gr. di semola di grano duro

4 C di cognac

1 c di lievito per dolci

2 C di malto di riso l
atte di riso q.b.

buccia di limone grattugiata


Olio di girasole per friggere


Per lo sciroppo

150 gr. di malto di riso

acqua q.b.

buccia di limone o di arancia grattugiata


Per decorare


150 gr. di noci tritate grossolanamente

cannella in polvere


1. Setacciare la farina col lievito e disporla a fontana su di un piano.
2. Unire il cognac, il malto, la buccia del limone e latte di riso per ottenere, impastando, una consistenza compatta ma liscia.
3. Lasciare riposare per 1/2 ora.

4. Stendere una sfoglia 3-4 mm, ritagliare delle strisce e formare dei “nastri” a piacere.

5. Tuffarli nell’olio caldo e appena saranno dorati, sistemarli su carta assorbente.

6. Nel frattempo versare il malto in un pentolino, allungando con acqua fredda.

7. Portare a bollore e spegnere. Profumare con buccia di agrume.

8. Disporre i fiocchi su un piatto da portata, irrorate con lo sciroppo e cospargere con le noci tritate e la cannella.

martedì 8 marzo 2011

'NA TAZZULELLA 'E CAFE'


Bene...ed è davanti ad un caffé un po' diverso dal solito che dedico a tutte le donne della mia vita John Lennon e la sua bella "woman"......

CAFFE' DI AMASAKE

1/2 T amasake
1/2 T abbondante di acqua naturale
1 pizz. di sale
2 c di malto di riso
1-2 C di caffé di cereali a piacere solubile

  1. Versare gli ingredienti in un pentolino, portare a bollore e cuocere per 1 minuto mescolando con una frusta.
  2. Levare dal fuoco e frullare il composto fino ad amalgamare il tutto ed ottenere una leggera schiumetta sulla superficie.
  3. Trasferire in una tazza mug o in un bel bicchierozzo da frappè, spolverare con un pizzico di cannella o cacao amaro in polvere, sedersi nella poltrona preferita e sorseggiare con gli occhi chiusi ascoltando la canzone in dedica.....auguri femme fatale !!!

DONNE E DINTORNI....



Woman

Woman I can hardly express,

My mixed emotion at my thoughtlessness,
After all I'm forever in your debt,
And woman I will try express,
My inner feelings and thankfullness,
For showing me the meaning of succsess,
oooh well, well,
oooh well, well,

Woman I know you understand
The little child inside the man,
Please remember my life is in your hands,
And woman hold me close to your heart,
However, distant don't keep us apart,
After all it is written in the stars,
oooh well, well,
oooh well, well,

Woman please let me explain,
I never mean(t) to cause you sorrow or pain,
So let me tell you again and again and again,
I love you (yeah, yeah) now and forever,
I love you (yeah, yeah) now and forever,
I love you (yeah, yeah) now and forever,
I love you (yeah, yeah)...

Donna

Donna, faccio fatica a esprimere

Le mie emozioni contrastanti
Nei confronti della mia sventatezza
Dopotutto ti sono sempre debitore
E, donna, cercherò di esprimere
I miei intimi sentimenti e la gratitudine
Per avermi mostrato il significato del successo
Oh, bene bene, du du du du du
Oh, bene bene, du du du du du
Donna, so che tu comprendi
Il bambino che è nell'uomo
Ti prego, ricordati che la mia vita è nelle tue mani
E donna, tienimi stretto al tuo cuore
Anche se siamo distanti, non separiamoci
Dopotutto è scritto nelle stelle
Oh, bene bene, du du du du du
Oh, bene bene, du du du du du
Bene
Donna, lascia che mi spieghi
Non ho mai avuto intenzione di darti dispiacere o dolore
Allora lascia che ti ripeta
Ti amo, si, si
Ora e per sempre
Ti amo, si, si
Ora e per sempre
Ti amo, si, si
Ora e per sempre
Ti amo, si, si

domenica 6 marzo 2011

UNA PRESSIONE CHE FA BENE...


Una volta tanto vi parlerò di una "pressione" che fa bene...in questa vita frenetica e ricca di pressioni fisiche ed emotive facciamo conoscenza con questa modalità molto interessante per consumare le verdure.....è una delle preparazioni più semplici della cucina naturale ma molto importante ne è la presenza nella nostra alimentazione.
Sono anche chiamate insalatini veloci. La pressatura rende più digeribili le verdure che, consumate crude e poco masticate, possono risultare troppo ricche di fibre resistenti. Pressandole, si “spezzano” delicatamente, rendendo più morbida alla masticazione la verdura. L’agente salino aggiunto, attiva un leggera fermentazione lattica che arricchisce la preparazione di microrganismi atti a rinforzare la flora batterica intestinale. Una forchettata al giorno, aiuta così il nostro sistema digestivo e a livello energetico fornisce il sapore “acido” che stimola le funzioni di organi come il fegato e la cistifellea. Hanno potere rinfrescante ed espansivo sul nostro corpo ma in modo equilibrato e aiuta ad eliminare gli eccessi di sostanze ristagnanti; al contrario della verdura cruda, che se consumata in eccesso indebolisce la nostra energia, le verdure pressate creano energia dinamica. Una volta preparate possono essere conservate, scolate dal liquido di pressatura, coperte in frigorifero per un paio di giorni. Il liquido può essere utilizzato come starter per la successiva operazione di pressatura, come base per zuppe o cotture di cereali oppure bevuto nella dose di un cucchiaino prima dei pasti al posto delle verdure.

VERDURE PRESSATE

ravanelli, finocchi, cavolo cinese, verza, carote, daikon etc… per condire: semi tostati tipo: sesamo, girasole, zucca, mandorle, noci etc…
  1. Mettere nel pressaverdure la verdura scelta, dopo averla lavata e tagliata a rondelle o a julienne sottilmente e aggiungervi del sale fino, dell'acidulato di umeboshi o di shoyu;
  2. Mescolare bene con le mani, chiudere il coperchio e lasciare in pressione da 1 a due ore.
  3. Prima di servire scolarle dal liquido ottenuto, condirle poi a piacere; son obuone anche al naturale.
  4. In mancanza di un pressaverdure, si può utilizzare un contenitore qualsiasi: adagiarvi le verdure, mettere un piatto sopra e aggiungervi un peso affinché risultino ben pressate.
  5. Le foglie verdi necessitano di poco tempo per pressarsi, aggiungerle 5-10 minuti prima di servire. Anche ai cetrioli bastano 20-25 minuti circa.
  6. Provate ad unire qualche zest (striscioline) di buccia di limone durante la pressatura: una bontà !!!!

BENVENUTO BABY GIACOMO ...




Ed è davanti ad una tazza fumante di tisana speziata con arancia e cannella che ho letto del tuo arrivo....prima del previsto, ma proprio per questo la gioia è ancor più grande...improvvisa...profumata di borotalco.....eccoti piccolo Giacomo la conferma della bellezza di questa vita e del suo movimento divino e universale...universale come il filo sottile dell'amore che mi lega a te dopo avermi legata a tua madre.....la meraviglia di un fiore che sboccia inondando col suo profumo le nostre narici dilatate e curiose...riempiendo la tua casa di suoni e colori...di profumi e progetti...di sogni da realizzare....a te e alla tua mamma e papà dedico queste parole suggeritemi dal profondo del cuore che è gonfio di gioia per questo nuovo angelo che è sceso a ricordarci ancora una volta il profumo della vita ...grazie!!!!

PS: complimenti Charetta...e benvenuti nel mondo incantato dei genitori :)))

giovedì 3 marzo 2011

CHI VA AL MULINO...NON SEMPRE SI INFARINA...




Questa settimana ho voluto elaborare un esperimento che da tempo avevo in lista di attesa ... un pane che si trova normalmente negli store di alimentazione naturale americani:
il MANNA BREAD.... le ricette abbondano in variazioni sul tema ma, normalmente, sono a base di farina; la particolarità di questa pagnotella invece, è che ne è completamente priva come quella antica e biblica. Gustoso il sapore e con consistenza mostosa, di quelle da masticare bene per assaporarne la trasformazione in bocca, possiede un alto valore nutrizionale; provatelo anche a colazione spalmato con una buona marmellata senza zucchero
!

1 T di kamut in chicchi
un pizzico di sale

  1. Lavare il kamut sotto acqua corrente, poi versarlo in una terrina, coprirlo di acqua fredda e lasciarlo in ammollo per 24 ore.
  2. Scolarlo, stenderlo su un vassoio e lasciarlo riposare a temperatura ambiente spruzzandolo più volte al giorno con acqua fredda e una volta risciacquarlo, finché spunterà un germoglio lungo da 1 a 2 cm.
  3. A quel punto bisogna frullarlo aggiungendo un pizzico di sale e le tecniche sono due: o nel frullatore o con un macinacarne.
  4. Nel frullatore è un po' più lunga l'operazione: a piccoli colpettie continuando a spingere verso le lame il composto fino a renderlo cremoso e molto appiccicoso.
  5. Nel tritacarne con i fori piccoli ripassarlo almeno due volte.
  6. In entrambe le tecniche è VIETATO aggiungere acqua.....un pane biblico servirà anche per sviluppare la famosa pazienza biblica di Giobbe :D
  7. Ottenuto il composto appiccicoso, con le mani bagnate in acqua fredda formare una pagnotella alta circa 4-5 cm. sistemarla su una teglia foderata con carta da forno, coprirla con pellicola trasparente e lasciare riposare in frigorifero tutta la notte.
  8. Riscaldare il forno con funzione "statica" a 180°, infornare ed abbassare a 150/160° max.
  9. Cuocere per circa 45-50 minuti, finché la superficie diventerà ben dorata e, battendo con la nocca delle dita sul retro della pagnotta, ne uscirà un suono "vuoto".
  10. Lasciare raffreddare completamente prima di consumare e conservarlo in dispensa avvolto con un telo di cotone (non profumato col coccolino :))
prossimamente mi cimenterò in variazioni........

PS: io ho utilizzato del kamut (ci ha messo 4 giorni a germogliare) ma potete usare tutti i cereali che preferite.

martedì 1 marzo 2011

PAROLE PER GATTI



LE CHAT (Charles Baudelaire)

Viens, mon beau chat, sur mon coeur amoureux;
Retiens les griffes de ta patte,
Et laisse-moi plonger dans tes beaux yeux,
Mêlés de métal et d'agate. Lorsque mes doigts caressent à loisir
Ta tête et ton dos élastique,
Et que ma main s'enivre du plaisir
De palper ton corps électrique, je vois ma femme en esprit. Son regard,
Comme le tien, aimable bête,
Profond et froid, coupe et fend comme un dard,

Et, des pieds jusques à la tête,
Un air subtil, un dangereux parfum,
Nagent autour de son corps brun.

Il Gatto

Vieni, mio bel gatto, sul mio cuore innamorato;
ritira le unghie nelle zampe,
lasciami sprofondare nei tuoi occhi
in cui l'agata si mescola al metallo. Quando le mie dita carezzano a piacere la tua testa
e il tuo dorso elastico e la mia mano s'inebria
del piacere di palpare il tuo corpo elettrizzato, vedo in spirito la mia donna. Il suo sguardo,
profondo e freddo come il tuo, amabile bestia,
taglia e fende simile a un dardo, e dai piedi
alla testa un'aria sottile, un temibile profumo ondeggiano
intorno al suo corpo bruno.


Dedicata a Favola e Nefertiti, le due splendide gatte norvegesi di mia figlia che ho tenuto una decina di giorni in affidamento "temporaneo"......creature misteriose e fedeli con una grande dignità e regalità....