Non vi è nulla di più fugace che il cibo ... ma nella memoria il suo ricordo rimarrà immortale ...


martedì 3 gennaio 2017

DI LENTICCHIE .... O DI RICCHEZZE PARLANDO

Il filosofo Diogene stava cenando con un piatto di lenticchie.Lo vide il filosofo Aristippo che viveva nell’agiatezza adulando il re.Aristippo disse: “Se tu imparassi ad essere ossequioso con il re non dovresti vivere di robaccia come le lenticchie”.Rispose Diogene: “Se tu avessi imparato a vivere di lenticchie non dovresti adulare il re”.
Antony De Mello  da "Il canto degli uccelli"

Le lenticchie consumate il primo dell'anno sono una tradizione famigliare da cui mi è difficile staccarmi .... come la visione e l'ascolto del Concerto di Capodanno della Filarmonica Viennese 😍
E' un'usanza tipicamente italiana a cui vengono date un paio di spiegazioni:
  • La prima è che le lenticchie hanno l'aspetto di piccole monete che, cuocendo, raddoppiano il loro volume .... simbolo quindi di denaro che aumenterà e abbonderà nella nostra vita? Personalmente credo che questa spiegazione sia molto pittoresca ma, in quanto a essere veritiera .... insomma .... parliamone 😼
  • La seconda è che, fin dai tempi antichi le lenticchie, così come i legumi in generale, fossero praticamente l'unica fonte proteica a disposizione del popolo e, essendo le lenticchie sazianti e ricche di proprietà nutrizionali interessanti (fibre, sali minerali, vitamine, proteine ecc..), averne in abbondanza diventava una grande benedizione ..... e questa, ritengo sia una grande verità ❣

Comunque sia, nonostante l'umile retaggio di questi piccoli legumi, introdurli frequentemente nella nostra alimentazione porterà sicuramente grandi ricchezze al nostro organismo e benessere per noi.

Invece del tradizionale lenticchie e cotechino, noi abbiamo preferito una cosiddetta "minestra asciutta" ... né pasta né zuppa ... ma morbida, gustosa e corroborante: niente di meglio per augurare a tutti noi un anno super goloso !!!!!!

SEDANINI DI GRANO VERNA CON STUFATO DI LENTICCHIE 

320 g di sedanini integrali di grano Verna (o altra pasta integrale)
200 g di lenticchie di Castelluccio (o, comunque, piccole)
2 carote
1 batata (o un pezzo di zucca)
2 coste di sedano
2 scalogni medi
2 cm di zenzero fresco e croccante
2 Cucchiai di shoyu o tamari (salsa di soia)
2 Cucchiai di olio extravergine di oliva
1 cucchiaino di paprica dolce
500 ml circa di brodo vegetale, caldo
1 cucchiaio di concentrato di pomodoro
4 foglie di alloro

1 Cucchiaio abbondante di composta di pesche senza zucchero (facoltativo)
Sale e pepe macinato, q.b.
1 cucchiaio di foglioline di timo fresco

Per servire

2 cucchiai di pesto ottenuto frullando:
una manciata di rucola fresca 
un ciuffo di prezzemolo fresco
1 cucchiaio di olio extravergine di oliva
3 gherigli di noce
sale e acqua fredda, q.b.
qualche pezzetto di pomodoro fresco

1. Mondare carote e batate, eliminarne la buccia e tagliarle a pezzetti.
2. Lavare il sedano e affettarlo sottilmente.
3. Mondare gli scalogni e affettarli a mezzaluna sottile.
4. Sbucciare lo zenzero e tritarlo finemente a coltello.
5. Scaldare l’olio in un tegame munito di coperchio, versarvi lo zenzero, l’alloro e lasciare soffriggere a fuoco basso per un minuto, poi aggiungere gli scalogni affettati, un pizzico di sale e rosolare fino a renderli dorati.
6. Unire le verdure, la paprica, condire con sale e pepe e lasciare cuocere per qualche minuto, coprendo con il coperchio.
7. Aggiungere le lenticchie, il brodo caldo, il concentrato di pomodoro e portare a bollore poi abbassare, coprire e lasciare cuocere per circa 40 minuti o, fino a quando, le lenticchie risulteranno morbide e il composto cremoso.
8. Unire la salsa di soia, la composta di pesche (se utilizzata), regolare di sale e pepe poi spegnere e condire con le erbe tritate grossolanamente.
9. Cuocere la pasta in acqua bollente salata, lasciandola al dente, poi scolare (conservando qualche cucchiaio di acqua di cottura, e condire con lo stufato di lenticchie: la consistenza dovrà restare piuttosto morbida, simile a una minestra asciutta.
10. Distribuire in piatti fondi o ciotole e servire caldo con un cucchiaino di pesto di rucola al centro del piatto e qualche quarto di pomodorino fresco.

Il grano Verna è una varietà di grani antichi la cui coltivazione è stata accantonata nell’epoca moderna a causa della bassa resa come produttività.
Da poco è stato riscoperto e viene utilizzato per la preparazione di farine rustiche ma dal gusto delicato e con un buon fattore di panificabilità nonostante la bassa percentuale di glutine.

Le sue caratteristiche nutrizionali e gastronomiche sono davvero interessanti:

· Contiene solo il 12% di proteine (soprattutto albumine, globuline e glicoproteine), percentuale modesta rispetto ad altri tipi di frumento, che lo rende più digeribile in caso di intolleranze; 
· Il glutine, invece, è presente con una percentuale pari allo 0,9% rispetto al 14%, riferimento medio delle più comuni farine presenti sul mercato quindi, pur risultando un grano vietato in caso di celiachia, si rafforza la sua caratteristica alta digeribilità.
· Al gusto risulta più delicato nonostante sia integrale.
· La pasta è ottima, soprattutto per cucinare minestre e ricette con condimenti corposi e rustici.

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